mercoledì 15 maggio 2019

L'intercettazione al boss Cutolo: "Cesaro (senatore di Forza Italia) era il mio autista"

Il lungo elenco dei politici chiaccherati: Gava..
Sul sito di Servizio Pubblico l’inchiesta che ricostruisce i rapporti tra il senatore Luigi Cesaro (ex presidente della Provincia di Napoli) e il capo della la Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo 
L’inviato Claudio Pappaianni approfondisce i legami tra il senatore e i vertici del clan
C'è un’intercettazione ambientale del 2011 nel carcere di Terni (dove Cutolo è rinchiuso al 41 bis) il boss parla con la nipote
 Cutolo apprende dalla ragazza delle difficoltà a trovare un lavoro di Raffaele Cutolo junior, fratello di lei
 Il boss le manda a dire di mettersi in contatto con Luigi Cesaro: 
“Questo, ora, è importantissimo. Io non ci ho mandato mai nessuno, ma è stato il mio avvocato e mi deve tanto. Faceva il mio autista, figurati


Cesaro era già finito nei guai per i suoi rapporti con i vertici della N.C.O.
Arrestato nel 1984 e condannato un anno dopo a 5 anni di reclusione, veniva assolto in Appello per insufficienza di prove e “per non aver commesso il fatto” in Cassazione, dal Giudice Corrado Carnevale [ndr: giudice noto come «l'ammazzasentenze» per le numerose sentenze (circa 500, per reati che andavano dall'associazione mafiosa al terrorismo) da lui annullate, fu al centro di un controverso caso giudiziario in cui venne accusato di aver favorito, durante la presidenza della prima sezione penale della Cassazione, alcuni imputati eccellenti in processi di Mafia, annullando talvolta le condanne per vizi di forma (solitamente vizi procedurali)]

 Tuttavia, venivano stigmatizzati i suoi rapporti con i vertici della N.C.O
 Nei procedimenti, inoltre, si parla di “una lettera chiusa da trasmettere a Pasquale Scotti”

 Cesaro, per sua stessa ammissione, ricevette la missiva scritta da donna Rosetta Cutolo “da sue emissarie” per consegnarla a Scotti, il capo del gruppo di fuoco della N.C.O. in quei giorni latitante e reggente del clan

 A raccontarlo, nel corso del dibattimento, era stato lo stesso Cesaro, asserendo che si trattava di una lettera di “raccomandazione” di donna Rosetta per limitare le richieste estorsive di Scotti nei confronti della famiglia del politico

 In realtà, in quel “pizzino” c’era ben altro:
 si invitava Scotti a mettersi in contatto con Cutolo, in quei giorni confinato nel supercarcere dell’Asinara



https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/07/servizio-pubblico-boss-cutolo-disse-cesaro-mi-faceva-da-autista/220080/

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