mercoledì 8 maggio 2019

Presidente Foa: "la RAI deve diventare più CATTOLICA", la RAI del cambiamento fa godere il Vaticano


Il presidente della Rai Marcello Foa al Festival della tv di Dogliani : 
 «Pensiamo all’informazione regionale, che è una formidabile forza Rai, una realtà giornalistica eccellente, con indici di ascolto molto alti che richiede in ogni regione redazioni numerose
 Solo noi ce le possiamo permettere
nessuna emittente privata potrebbe affrontare i costi di una simile copertura informativa, che invece è propria del servizio pubblico»
Un altro punto importante, ha toccato il presidente: 
«Il giornalismo è anche approfondimento
 Io sono un po’ stupito che, in un Paese cattolico come il nostro, la voce cattolica abbia un livello di rappresentazione che non rispecchia l’identità culturale del Paese (ndr: ..maronna ma come sta messo questo?..)
Ecco, credo che il mondo giornalistico Rai debba diventare maggiormente pluralista»

E articola il concetto anche con un richiamo a «Don Matteo», la fiction di molto successo con Terence Hill: «In questo sceneggiato la parte cattolica del nostro paese si sente rappresentata
 E i numeri lo dimostrano (ndr: ?!?..ma sto Foa ce la fa?..

Questi due punti, solo la Rai è servizio pubblico, solo la Rai ha diritto al canone, e maggiore rappresentanza al mondo cattolico nella tv di Stato, sono i più significativi in una narrazione che il presidente dedica alla «Rai del cambiamento», una sorta di figura retorica più volte evocata

 A questo cambiamento si ascrive pure, secondo Foa, la necessità di abbassare la tendenza ad esternalizzare le produzioni

 Nonostante la famosa «prima industria culturale italiana», abbia tredicimila dipendenti

 «Si è andati oltre il limite del necessario
 E’ necessario riportare all’interno dell’azienda molte delle produzioni, proprio per valorizzare le risorse di chi vive dentro la Rai»

E Netflix?
 « Riusciremo a contrastare Netflix solo se accentueremo la nostra italianità» (ndr: ..non ce la fa..)

E se Matteo Salvini, in un comizio in provincia di Latina, dice «sono contento di essere qui invece che in diretta da Fabio Fazio, uno dei classici comunisti col Rolex e milioni di stipendio» 

Fazio ha risposto così:
 «Mi dispiace l’assenza di Salvini perché, al di là della sua opinione su di me, che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di Che tempo che fa di poter ascoltare le sue opinioni»

 E poi, ancora a proposito di informazione locale: dopo le dimissioni del caporedattore del Tgr Emilia Romagna per il servizio su Predappio e Mussolini, Foa ha aggiunto:
 «C’è stato un eccesso di copertura, troppo spazio, una sproporzione»





https://www.lastampa.it/2019/05/06/italia/foa-il-compenso-di-fazio-troppo-alto-no-al-canone-a-la-non-servizio-pubblico-vdnLWuEE3ABnKywbOBVluN/pagina.html

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