Siamo effettivamente di fronte a un abuso di potere:
non si può definire altrimenti quello di Matteo Salvini nei confronti di Valentina, la ragazza che ieri si è avvicinata al ministro fingendo di volersi fare un selfie e ha poi detto "non siamo più terroni di merda?"
Salvini, come racconta la ragazza a Fanpage, ha allora detto a un uomo che lavora per lui: "cancella sto video", senza ovviamente alcun diritto di farlo
"Non l'ho insultato, nè ho insultato il suo partito
Ho semplicemente ricordato una frase che lui stesso ha pronunciato e scritto, nemmeno tanto tempo fa
L'ho fatto per tentare di ricordare chi è Matteo Salvini e cosa rappresenta per l'Italia
Lui ha reagito in questo modo
Il mio telefono è stato dato a un uomo che lavora per lui e poi è passato di mano
Io sono una persona educata e pacata e ho chiesto il mio telefono con educazione
E l'uomo che me lo aveva preso mi ha risposto 'la prossima volta che tiri fuori il telefono così ti spezziamo le dita'
Da ieri ricevo messaggi di morte e insulti, ma anche tanti di persone che si congratulano per quello che ho fatto
La ragazza ha ricevuto una minaccia reale e avrebbe tutto il diritto di agire per vie legali
È indecoroso che in Italia ormai il dissenso si combatte con la violenza e la minaccia
Continua la protesta pacifica dei selfie, la contestazione dei ragazzi -sono soprattutto giovani – che non sono d'accordo con il ministro degli Interni Matteo Salvini, ed esprimono il loro disappunto attraverso messaggi semplici ma potenti
È il caso di Valentina, la 20enne studentessa di fotografia e grafica, che ieri ha aspettato pazientemente il suo turno dopo il comizio del vicepremier leghista a Salerno, fingendo di voler scattare una foto ricordo
Valentina è riuscita poi a riprendere con il cellulare pochi secondi accanto al leader del Carroccio, incalzandolo con una semplice domanda: "Non siamo più terroni di merda?"
La ragazza ha ripreso una frase che lo stesso vicepremier leghista aveva scritto sui social in passato
Il video è subito diventato virale
La giovane di Baronissi, in provincia di Salerno, ha raccontato a Fanpage.it perché ha deciso di rivolgergli questa domanda provocatoria e cosa le è accaduto dopo:
"Non l'ho fatto certo per una voglia di notorietà, perché da ieri ho ricevuto una valanga di insulti sul mio profilo
Sulla mia pagina Facebook sono arrivate anche minacce di morte"
"Tutte le persone, soprattutto quelle del Sud Italia, non devono dimenticare chi è il ministro Salvini e cosa ha detto di noi meridionali
Devono rendersi conto che quando qualcuno prova a manifestare contro il suo pensiero viene censurato
Ed è quello che mi è successo
La manifestazione di protesta che si stava svolgendo poco prima del suo comizio è stata di fatto bloccata
E visto che Facebook ha un enorme potenziale, ho capito che l'unico modo per far sentire la mia voce e ribellarmi ai messaggi xenofobi, omofobi, e al clima di dittatura che si respira, era quello di fare un'azione dimostrativa come quella che ho messo in atto
Ma non ho fatto altro che ripetere quello che lo stesso ministro aveva scritto", ci ha spiegato
Il ministro dell’Interno non ha risposto a Valentina ma,
irritato dal suo gesto, le ha intimato di cancellare il video, e il cellulare è stato preso da alcuni collaboratori di Salvini, che non si sono mai identificati
La ragazza ha raccontato l'episodio:
"Mi hanno scippato il cellulare, poi mi hanno minacciato dicendomi che se lo avessi rifatto mi avrebbero spezzato le dita"
Nel frattempo si sono avvicinati anche alcuni agenti della Digos, e la ragazza ha chiesto di poter riavere il suo cellulare
Ma è rimasta sorpresa da tanta irruenza:
"Non ho offeso né Salvini né il suo partito
Non ho mancato di rispetto a nessuno
Eppure lui ha dato ordine di rimuovere quel video dal mio telefono
Sono una ragazza educata, ma bisogna lottare per i propri diritti e per quello in cui si crede"
Non stupitevi Salvino è il ministro dei leghisti e attenzione a quel sorriso beffardo che mostra in tv e in pubblico uguale a quello di Berlusconi.
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