di Elena Meli
Frutta e verdura fanno bene ai reni, soprattutto a quelli che non funzionano più a dovere: uno studio pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology ha di recente dimostrato che una dieta che privilegi i vegetali è l’ideale per chi soffre di una malattia renale cronica, mentre se si esagera con la carne il rischio di insufficienza renale e dialisi può addirittura triplicare. I dati arrivano da un’indagine in cui sono stati seguiti, per quasi 14 anni, poco meno di 1500 pazienti con una patologia renale cronica. A cadenza regolare tutti i partecipanti hanno risposto a un questionario sulle loro abitudini alimentari e, nel frattempo, sono state registrate le variazioni dei parametri correlati alla salute dei reni.
I risultati appaiono chiari: un elevato consumo di cibi acidi, per lo più carne e derivati, si associa a una più rapida progressione verso l’insufficienza renale e la dialisi. Il rischio addirittura triplica rispetto a quello registrato nei pazienti che invece portano in tavola soprattutto cibi poco acidi, come la frutta e la verdura.
«Il “carico di acidi” provenienti dalla dieta è strettamente connesso alla velocità di progressione della malattia - dice Tanushree Banerjee, coordinatrice della ricerca e nefrologa dell’Università della California, a San Francisco -. Da tempo si pensa che a una maggior quantità di cibi acidi sia associato un peggioramento della funzionalità renale,
tanto che alcuni studi hanno mostrato come integratori alcalini, che hanno un’azione contraria, possano rallentare il danno. Questi nostri nuovi dati non fanno che confermare i sospetti che già avevamo».
Meglio, perciò, limitare la carne, ma anche i salumi, i formaggi, il pesce, le uova, prediligendo le fonti vegetali di proteine, come i legumi. Nei pazienti con malattia renale avanzata può essere inoltre consigliabile optare per cibi a-proteici, ovvero pane, pasta, riso, biscotti, che siano prodotti con farine speciali senza proteine.
Anche fosforo, potassio e sodio devono essere tenuti sotto controllo dai pazienti con problemi renali: i reni affaticati sono meno capaci di eliminare questi minerali dal sangue, con il rischio che si accumulino, provocando ad esempio aritmie cardiache. Per abbassare il consumo di fosforo occorre dare la preferenza, ancora una volta, a frutta e verdura fresche, limitando invece i cibi che sono ricchi di questo elemento, come il pesce, i formaggi (soprattutto quelli stagionati), il tuorlo d’uovo, il lievito di birra, la frutta secca. Per contenere i livelli di potassio meglio moderare il consumo di frutta secca e disidratata; via libera invece a olio, miele, frutta fresca. Il sodio, infine, si riduce dando un taglio non solo al sale da cucina, ma anche diminuendo l’uso di dadi per il brodo, insaccati, snack e cibi in salamoia o in scatola.
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