venerdì 31 marzo 2017

Fermo 1-2 aprile: fruttarismo SOSTENIBILE e carpotecnia al Veg Fest nelle Marche

Villa Baruchello a Porto S. Elpidio in provincia di Fermo nelle Marche torna anche quest'anno il Veg Fest con lo show cooking della cucina carpotecnica di Cosmo Fruttariano 3M 




Sabato 1 aprile dalle ore 16 alle ore 17,30 lo show cooking di Silvia Aliprandi

domenica 2 aprile dalle ore 14,30 alle ore 16,30 la conferenza-dibattito su 'fruttarismo carpotecnico 3M e democrazia diretta: dalle società gilaniche al trionfo delle papille gustative' con Max Gaetano

a seguire la conferenza di Salvatore Tamburro dalle 16,30 alle 18,30 sul 'signoraggio delle banche centrali e delle banche commerciali'

Tamburro scrive per la prestigiosa Collana Exoterica di edizioni SI ed è autore della prima tesi di laurea sulla sovranità monetaria ed il signoraggio 

Fashion Foodballer Firenze: il ristorante di Spalletti, Gilardino e Dainelli

Fashion Foodballer Firenze, il ristorante di mister Luciano Spalletti. Suoi compagni d’avventura i calciatori Alberto Gilardino e Dario Dainelli. Un locale a metà strada tra una Hall of Fame del calcio e il ristorante alla moda dove mangiare prodotti a km zero.

Fashion Foodballer Firenze è un lounge restaurant di tendenza dove vivere letteralmente il calcio, da mattina a sera, e mangiare a km0. Il progetto Fashion Foodballer porta la firma di due ex viola: il campione del mondo Alberto Gilardino oggi al Pescara e il difensore Dario Dainelli che fu capitano della Fiorentina e ora milita nel Chievo e dell’allenatore della Roma Luciano Spalletti che in quest’avventura ha voluto anche il figlio Samuele. Tra i soci figura il giovane imprenditore Emanuele Principe Mignardi, mentre l’ideatore del format è Manuele Venturucci, imprenditore di lunga esperienza nel settore della moda

Spalletti, Gilardino e Dainelli volevano fare “qualcosa di diverso dal solito ristorante” aperto da un calciatore. L’elenco dei precedenti illustri è infinito: da Gattuso e Costacurta a Seedorf e Zanetti per arrivare addirittura a virdis , è un classico per un calciatore smettere di giocare e darsi alla ristorazione

 Spalletti e compagni hanno scommesso sulla football experience. Da qui la presenza nel locale, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 24, di una Hall of Fame del calcio contemporaneo, con un occhio di riguardo alla Fiorentina. In tutte le sale foto, maglie, scarpini, figurine, riproduzioni di coppe, frasi storiche di giocatori e mister. E’esposta la collezione completa di tutti i palloni da calcio dai mondiali dal 1934 ad oggi

Il pavimento di una delle sale interne è ricoperto di erba sintetica, solo che invece della partitella tra amici qui si può gustare il brunch nel week end

Bellezza: business che non conosce crisi

In due anni centri estetici, terme, palestre hanno aumentato i guadagni del 56%. Non solo una moda, ma voglia di fuga dalle paure che ci attanagliano


27 miliardi di euro il mercato della bellezza in Italia includendo anche alimentazione bio e terme

Mentre si abbassano le saracinesche di ristoranti, negozi di abbigliamento e alimentari l’impresa del benessere ne ha tirate su 5 mila di nuove in 5 anni. Palestre, parrucchieri, centri benessere, manicure, istituti di bellezza, per sentirsi bene con se stessi gli italiani non sembrano badare a spese. Angosciati dalla paura del terrorismo e da quella non meno ansiogeno del proprio futuro economico, si fanno le coccole e spingono in su un mercato che, includendo anche alimentazione bio, integratori e terme vale oramai la bellezza di 27 miliardi di euro. Un business che marcia al ritmo del più 5 per cento l’anno. A fornire i dati in controtendenza rispetto alla crisi generalizzata del commercio è Unioncamere, che insieme a Infocamere ha censito oltre 150 mila imprese del benessere. Tra il 2013 e il 2015 il valore aggiunto delle sole società di capitali si è impennato del 56%. 


AL TOP C’È ROMA  
La moda delle unghie sempre perfette e colorate ha fatto aumentare di oltre il 27% i negozi d manicure e pedicure, con la variante, sempre più gettonata dei «Neilbar», dove si fanno belle le mani sorseggiando un drink condito da due chiacchiere. A Frosinone e Latina hanno veramente fatto boom con rispettivamente +700 e +250%

giovedì 30 marzo 2017

Il governo si fotte l'Imu dei comuni

Non c’è solo Torino a lamentare un ammanco nei trasferimenti di fondi che arrivano da Roma: tutti i comuni italiani – chi più e chi meno - vantano degli arretrati o potrebbero accampare ragioni per chiedere una revisione dei conteggi. «Da solo il contenzioso su Ici-Imu vale almeno 600 milioni di euro», denuncia il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, il «ministro delle finanze» dell’Associazione dei comuni italiani.  


Il vulnus del 2012  
Tutto inizia nel 2012 col decreto «Salva Italia». In quell’occasione il governo Monti decide di abolire l’Ici e istituire l’ Imu prelevandone direttamente un buon 30%. Ai comuni il governo assicura l’assoluta invarianza di gettito, ma poi al momento di fare i conteggi il ministero dell’Economia utilizza dati differenti da quelli reali, sottostimando nei fatti le entrate dei comuni e disponendo di conseguenza trasferimenti più bassi di quelli che le varie amministrazioni di aspettavano. Come se non bastasse quando arriva il governo Letta l’Imu cambia ancora veste, viene introdotta la Tasi e viene modificato il prelievo di sua spettanza (il 7,6 per mille di capannoni ed immobili produttivi) e la situazione si ingarbuglia ancora di più. Per rimediare alle proteste dell’Anci viene istituito un «fondo di perequazione Ici-Imu», che partendo con una dotazione di 60 milioni poi lievitati a 415 ed ora ridotti a 390 dovrebbe fare da cassa di compensazione
 Ma in realtà questo fondo si rivela insufficiente. «La finanza locale dal 2013 al 2016 è stata sconquassata da operazioni effettuate in maniera unilaterale dal Mef per far quadrare i conti – spiega Castelli –. Oltre ai tagli reali hanno infatti praticato dei veri e propri tagli occulti a danno dei Comuni che sono affiorati solo in un secondo tempo».  

Il risultato è che al Comune di Torino, come spiegava ieri a la Stampa il sindaco Appendino, mancano oltre 60 milioni di euro

L’associazione intitolata a Casaleggio farà seminari-evento

L’8 aprile esordio a Ivrea. Corteggiati il procuratore Greco e altri pm
Quando un problema si faceva troppo articolato Gianroberto Casaleggio ripeteva sempre questa frase: «C’è troppa complessità, bisogna semplificare»
La strada intrapresa dagli eredi pare andare in altra direzione: la complessità aumenta

Dopo il blog delle stelle (di Grillo o non Grillo) e l’Associazione Rousseau, è nato un terzo soggetto, l’Associazione Gianroberto Casaleggio. La registrazione è avvenuta il 14 febbraio, il comitato direttivo è composto da due sole persone (il figlio Davide e la moglie Sabina), l’associazione «non ha scopo di lucro e vive attraverso le donazioni spontanee e le sottoscrizioni». Tra i suoi scopi, essenzialmente, il fundraising (come altre associazioni e fondazioni politico culturali italiane di diverse aree) e attività «divulgativa, di formazione o editoriale», attorno al concetto di «futuro», una delle idee fisse di Casaleggio («il futuro è diventato un flusso - diceva - un eterno presente in cui si possono cogliere in ogni istante i segni del cambiamento in atto»). 

Se dal mondo delle idee si scende a quello, terreno, della dòxa, pare di capire che l’Associazione sarà uno strumento simile a quello di cui sono dotati altri soggetti politico-culturali italiani, e sarà anche un network di convegni, seminari, relazioni
 Il primo di questi eventi, l’8 aprile a Ivrea, luogo che così tanto evoca Adriano Olivetti, a quasi un anno dalla scomparsa di Gianroberto Casaleggio, sarà una giornata per ricordarne la figura e interrogarsi sul tema «Capire il futuro»: «Il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo», diceva Casaleggio citando l’informatico Alan Kay

Presidente della Namibia: riprenderci le terre espropriandole ai bianchi

Terre alle etnie locali, espropriate ai bianchi in cambio di una compensazione economica adeguata ai prezzi di mercato. Il presidente della Namibia, Hage Geingob, vuole passare dalla teoria (sarebbe garantito dalla Costituzione) ai fatti

Così i circa 115mila cittadini bianchi dell’ex colonia tedesca, la popolazione totale è intorno ai 2milioni, perderebbero ogni proprietà terriera in una delle regioni meno densamente popolate al mondo

 Il progetto è quello di restituire alla popolazione svantaggiata di etnia locale, principalmente bantu, 15 milioni di ettari di terra coltivabile (il 43% del totale) entro il 2020
 Secondo il sindacato Namibia Agriculture Union, alla fine del 2015, il 27% era stato già ridistribuito. Le dichiarazioni del Presidente Geingob sarebbero frutto della pressione di correnti interne al suo partito, lo Swapo (South West Africa People’s Organisation), che lo accuserebbero di non fare abbastanza per le etnie locali

Non sarebbe il primo caso in Africa australe, dato che 17 anni fa, lo Zimbabwe di Robert Mugabe aveva pionieristicamente intrapreso la stessa direzione espropriando i campi coltivabili, principalmente tabacco e cotone, ai bianchi per ridarli ai neri
 Una mossa voluta dal Presidente Mugabe e promossa alla sua popolazione fin dal 1980, anno della fine della colonizzazione britannica

domenica 26 marzo 2017

L'onnarismo uccide 600 mila italiani l'anno e ne ospedalizza quasi 10 milioni! che schifo!!

Questo articolo per rispondere a chi "accusa" i fruttariani di cosiddetta "ortoressia" ( ="mangiare bene")....purtroppo è l'ONNARIANO che è TOSSIRESSICO




la PROVA è che il modello TOSSIalimentare ONNARIANO (erroneamente detto "onnivoro") ha dei numeri da fare LETTERALMENTE SCHIFO:

- il 43% degli ONNARIANI sono MALATI CRONICI !!!

- solo in italia la cifra GIGANTESCA di NOVE MILIONI e CINQUECENTO MILA ONNARIANI OGNI ANNO hanno PATOLOGIE TALMENTE GRAVI da essere ADDIRITTURA OSPEDALIZZATI!

- solo in italia l'ONNARISMO fa oltre 590MILA MORTI PER MALATTIA OGNI ANNO!!!!
cioè PERSINO MOLTO PIU' dei MORTI italiani di TUTTI i 5 anni di seconda GUERRA MONDIALE OGNI ANNO!!!!

M5S metodo Genova: martedi conferenza stampa della Cassimatis

Col metodo Genova continua l'enorragia nel movimento, defezioni anche alla Spezia

Martedì Marika Cassimatis spiegherà cosa intende fare: dal punto di vista giudiziario e politico. La ex candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, eletta grazie ai voti della base e poi destituita d’imperio da Beppe Grillo, incontrerà la stampa a Palazzo Ducale alle 11,30.
Il suo silenzio stampa dura infatti da diversi giorni, rotto solo da alcuni post su Facebook dove la ex candidata alle elezioni per la scelta del futuro sindaco di Genova chiede al fondatore dei Cinque Stelle di sapere il motivo reale della sua esclusione. Finora senza mai aver ricevuto alcuna risposta.

Quel che si sa già per certo è che, nei giorni scorsi, la professoressa di Geografia ha presentato alla Procura di Genova una querela per diffamazione contro il comico e Alessandro Di Battista.
Ma è probabile che Marika Cassimatis abbia imboccato anche una via civile, con una procedura d’urgenza, che potrebbe innescare una sospensiva del risultato delle cosiddette comunarie ripetute dal blog di Grillo e che avevano dato il via libera a Luca Pirondini

Al Nord-Ovest il record degli outlet

In Piemonte salgono a quattro i centri commerciali. Clienti europei e asiatici grazie al traino del turismo




«A Tokyo ci sono agenzie turistiche che organizzano brevi soggiorni nelle città d’arte, soprattutto Venezia, Milano, Torino, Firenze e Roma. Compresa c’è anche una giornata di shopping nell’outlet più vicino»

 L’ultima trovata nei pacchetti del Sol Levante, secondo Sandro Castaldo, professore ordinario di marketing all’Università Bocconi di Milano, è utile a spiegare come intrattenimento e fascino del made in Italy, uniti ai prezzi scontati, siano alla base dell’ascesa sociale ed economica dei grandi outlet. 



Nati spesso ai bordi delle periferie di città e province, in quelle che urbanisti e antropologi chiamano «le terre di mezzo», «i non luoghi», sembrano funzionare bene nel Nord-Ovest dello Stivale, dove migliaia di Millenials e Post-Millenials trascorrono spesso il sabato pomeriggio

 Un caso particolare è il Piemonte, dove nel giro di una quindicina d’anni sono sorti quattro outlet nello spazio di un centinaio di chilometri

L’ultima apertura è stata a Settimo con il Torino Outlet Village dell’azienda di Percassi che si aggiunge agli altri tre maxi-centri commerciali: Mondovicino (Mondovì), Vicolungo (Novara) e Serravalle (Alessandria). «Nel Nord-Ovest - spiega il professore Castaldo - spesso hanno contribuito a creare un volano economico importante, creando centinaia di posti di lavoro, tra negozi, ristoranti, bar più l’indotto. Ma hanno anche rilanciato i consumi grazie ai marchi del made in Italy con prezzi scontati in media dal 30 al 70%»

 A fare da apripista è stato Serravalle, il primo outlet di nuova generazione, con centinaia di negozi all’interno, inaugurato all’inizio del 2000 dalla società McArthurGlen

Uber sospende il programma di guida col pilota automatico dopo un incidente in Arizona

Uber ha temporaneamente sospeso la sperimentazione per l’auto senza pilota dopo che un suo mezzo ha avuto un incidente in Arizona






 Lo ha comunicato la stessa società di San Francisco che ha anche specificato che non ci sono stati feriti

Trentino-Alto Adige,dove la casta è l'SVP, liquidazioni oltre i 600 mila euro ai consiglieri regionali

Il ddl per il quale le Acli avevano raccolto 10 mila firme fermato con 40 voti. Walter Baumgartner, eletto nel Sudtiroler Volkspartei, è andato in pensione con 652mila euro e vitalizio di 4.100 euro. È solo uno dei tanti

Alzi la mano chi ha ricevuto o prevede di ricevere, al momento in cui conclude un lavoro durato quindici anni, una liquidazione di 652 mila euro netti, originata da una base di partenza, prima delle imposte, pari a un milione 63 mila euro. Pochissime persone, salvo i super-manager, possono trovarsi in una condizione del genere. A questi livelli stratosferici arrivano invece i consiglieri regionali del Trentino Alto Adige, i cui vitalizi costituiscono un capitolo un po’ intricato, ma esemplificativo dei benefici di cui continua a godere, nonostante le promesse di riduzioni e di tagli, la casta della politica. Anche perchè, in base al calcolo della previsione di durata della vita, possono incassare una liquidità anticipata.

L’ultimo caso, in ordine di tempo, riguarda Walter Baumgartner, ex consigliere provinciale di Bolzano e regionale del TAA, che, essendo nato a Chiusa il 13 settembre 1956, ha compiuto i 60 anni a fine estate dello scorso anno
 E’ così scattato per lui il diritto a percepire il trattamento vitalizio e le indennità di fine mandato previsti nella ricca regione a statuto speciale dove elargizioni e prebende hanno, per l’appunto, un trattamento altrettanto speciale 
Una somma non da poco che Baumgartner, della Sudtiroler Volkspartei, ha maturato grazie ai 14 anni, 6 mesi e un giorno di attività politica (1998-2008, 2011-2013 e contribuzione obbligatoria a completamento della legislatura)

Come avvicinarsi alla dieta veg: gradualità e sostituzioni, consigli pratici

Ad oggi si stima che in Italia ci siano oltre 6 milioni di persone vegetariane (che non mangiano carne e pesce ma si i derivati) mentre i vegani – coloro che non mangiano nemmeno di derivati – sono più di 600 mila. A questi si aggiungono molte persone che mangiano “tutto”, ma che cercano comunque di limitare il consumo degli alimenti che reputano nocivi. Anche senza rinunciare a niente infatti, aumentando frutta e verdura e riducendo cibi come insaccati, dolciumi e merendine, bibite gassate e altri cibi, si ottiene un beneficio per la salute.

Come avvicinarsi alla dieta vegetariana e vegana

Ci sono persone che non ci pensano minimamente a rinunciare alla carne e al pesce, mentre altre vorrebbero, e spesso hanno ridotto il loro consumo, ma trovano difficile la transizione verso la dieta veg. Innanzitutto è consigliabile evitare cambiamenti bruschi, diventando vegani dall’oggi al domani. C’è il concreto rischio di tornare indietro dopo poche settimane o mesi. Vediamo come iniziare in modo progressivo ma efficace e duraturo.

Imparare nuove ricette è fondamentale

Nella maggioranza assoluta delle famiglie italiane viene tramandata una cucina dove carne e pesce sono la parte integrante delle pietanze. Se siete abituati a mangiarne quasi giornalmente, iniziate a ridurla progressivamente fino a diventare vegetariani, in qualche settimana o nel giro di alcuni mesi
Per farlo però dovete sostituire ogni ricetta a cui rinunciate con una nuova, altrimenti vi ritroverete presto a cucinare sempre gli stessi piatti, magari poco gustosi, venendovi a noia e rendendo più probabile un “ripensamento”

 Dovete fare in modo che cambiare alimentazione non diventi una fonte di stress, ma bensì un divertimento. Ci sono dozzine di libri di ricette vegetariane, vegane e persino fruttariane, inoltre potete trovarle gratuitamente sul web

Col metodo Genova M5S rischia alle comunali

Cassimatis ha denunciato Beppe Grillo e Alessandro Di Battista. La querela penale è stata depositata in Procura a Genova nei giorni scorsi. E adesso il rischio, concreto, è che il M5S sia escluso dalla corsa a Palazzo Tursi.

«La mia assistita si è sentita diffamata dalle affermazioni di Beppe Grillo, in qualità di garante del Movimento — spiega il legale di Marika Cassimatis, Lorenzo Borré — nelle parole utilizzate proprio nel post in cui la si esclude dalle elezioni. Inoltre ugualmente diffamanti ha ritenuto le parole pronunciate dal parlamentare Alessandro Di Battista, pronunciate proprio in occasione della pubblicazione del post».

Cassimatis è chiusa in silenzio stampa dal giorno del ribaltone di Grillo, ma dovrebbe arrivare nelle prossime ore la convocazione di una conferenza stampa, a Genova, in cui illustrerà tutte le azioni intraprese e le ragioni che l'hanno spinta ad agire

ELEZIONI REGIONALI, EUROPEE e nazionali dal 2018 al 2030 (compresi i comuni più importanti)

4 Marzo 2018 elezioni politiche Italia

elezioni 2013 M5S 25,56 %, voti 8 797 902
seggi Camera 109 / 630 di cui 1 all'estero, 25,56%, voti Camera 8 691 406 più 13 403 in Valle d'Aosta e 95 041 all'estero , seggi Senato 54 / 315 di cui 0 all'estero, 23,79%, voti Senato 7 285 850 più 13 760 Valle d'Aosta, 82 499 Trentino Alto Adige e 89 562 estero




4 marzo 2018 elezioni regionali: 

Lombardia
elezioni 2013 M5S 14,33%, 775 317 voti di lista, 9 seggi su 80

Navalny ed i RUSSI senza paura in piazza contro la corruzione

L’oppositore russo, candidato alle presidenziali, Alexei Navalny, è stato arrestato nel centro di Mosca, dove era in corso una manifestazione non autorizzata nel quadro della giornata nazionale di protesta contro la corruzione. Lo rende noto la sua pagina web, che trasmette in diretta immagini della manifestazione. 


Nonostante le autorità moscovite avessero avvertito che la riunione era illegale, varie migliaia di persone si erano riunite nella centralissima piazza Pushkin e nella via Tverskaya, un tempo Gorki, tra enormi misure di sicurezza. 
«La Russia sarà libera», «Libertà, libertà», erano alcuni degli slogan dei manifestanti

La giornata di manifestazioni era stata convocata da Navalny sotto lo slogan «Dimon (diminutivo di Dmitri, ndr.), la pagherai». Nel mirino c’è Dmitry Medvedev, il premier russo, che secondo Navalny è tra gli uomini più corrotti della nomenklatura russa. 

Il leader oppositore, che è presidente della Fondazione di Lotta contro la Corruzione, ha documentato la sua denuncia all’inizio del mese, in un video pubblicato su YouTube, frutto di un’inchiesta andata avanti per mesi. Nel video, che è già stato visto più di 10 milioni di volte e dura 59 minuti, si sostiene che il premier ha accumulato un impero, tanto dentro che fuori il Paese, mediante finte associazioni benefiche affidate a famigliari o persone di sua assoluta fiducia

M5S Genova: quanto rendiconta Alice Salvatore?

Beppe Grillo ha imposto la dura legge del Blog sui 5 Stelle genovesi dopo l’esito sgradito delle votazioni online per la scelta del candidato sindaco del MoVimento a Genova. Dalle comunarie, svoltesi con il “Metodo Genova” che prevedeva una serie di votazioni e graticole prima di arrivare al voto finale, era uscita vincitrice Marika Cassimatis
 Ma il voto è stato annullato e così le seconde “grillarie” (come le chiamava qualche giorno fa Marco Travaglio sul Fatto) estese tra l’altro a tutti gli iscritti italiani pentastellati e non solo ai genovesi hanno deciso che il candidato sindaco sarà Luca Pirondini, lo sconfitto del primo ballottaggio

Tra i motivi che hanno portato Beppe a chiedere ai suoi di “fidarsi di lui” (per la gioia della senatrice Elena Fattori, più realista del re) e ad annullare il risultato delle votazioni ci sono voci che danno la Cassimatis vicina a dissidenti ed eretici; fuoriusciti del MoVimento ligure che in questi mesi si sarebbero avvicinati alla candidata sindaca e si sarebbero infiltrati per ribaltare l’esito di un voto che alla vigilia appariva scontato dal momento che Pirondini era il favorito della consigliera regionale Alice Salvatore (e di conseguenza di Beppe Grillo). Luigi Di Maio, sul quale a dirla tutta dovrebbe pesare gran parte della responsabilità dell’accaduto visto che quando esisteva il Direttorio era il responsabile per gli enti locali e per il territorio (i meetup invece sono affidati a Roberto Fico), ha spiegato che “il nostro sistema è aperto ma dobbiamo proteggerlo dagli approfittatori”
 La Salvatore invece ha spiegato che non è stata estromessa la candidata né sono state annullate le votazioni (davvero?) ma il problema era nella lista della Cassimatis al cui interno c’erano troppi “non idonei”. In realtà pare che i possibili dissidenti in lista fossero davvero pochi, c’è chi dice due o tre persone:


È andata davvero così? I comuni mortali sanno solo che dei 700 votanti che hanno partecipato alla votazione online 362 hanno votato per la Cassimatis e 338 per Pirondini. Grillo – che ne avrebbe la possibilità – non ha parlato di chi ha votato chi e fornito prove circa la distribuzione dei voti quindi non è possibile dire con certezza (come invece fanno Pirondini e i suoi dal momento dell’annuncio dei risultati) che quei 24 voti di scarto sono tutti o in parte attribuibili ai dissidenti. Certo, i dissidenti potrebbero essere anche di più, ma questo significherebbe che la linea ufficiale del partito è stata messa – democraticamente, elettronicamente – in minoranza. Il punto è che all’interno del MoVimento genovese i dissidenti – che in realtà sono persone che fanno ancora parte a pieno titolo del MoVimento – non sono una pattuglia organizzata e compatta. C’è chi è nostalgico della guida di Gianroberto Casaleggio e c’è chi invece semplicemente lotta per un M5S che sia più movimentista e dove gli attivisti e la base possano tornare ad avere quel ruolo fondamentale che hanno avuto dal 2008 ad oggi. I dissidenti insomma non sono fuoriusciti e se hanno votato è perché è stato loro consentito, e se è stato loro consentito significa che quello che hanno detto, scritto o fatto non è in contrasto con il regolamento del partito altrimenti sarebbero stati espulsi. Ma quanti sono numericamente e sono davvero in grado di condizionare una votazione? Fermo restando che gli attivisti che partecipano regolarmente a riunioni e assemblee sono poco più di un centinaio (quindi una minoranza rispetto ai 700 votanti) i cosiddetti dissidenti sono ancora meno, poco più di una decina pare. Non abbastanza per far vincere – da soli – la Cassimatis


Pare quindi che Grillo abbia agito non in base ai dati ma proprio perché alcuni esponenti importanti del MoVimento genovese non gradivano la Cassimatis (la quale a dirla tutta non è che fosse particolarmente gradita nemmeno a diversi dissidenti). Del resto la candidata, prima di arrivare al ballottaggio, è passata attraverso un il complicato procedimento del “Metodo Genova” che prevedeva che i candidati sindaci venissero scelti dai candidati consiglieri e successivamente sottoposti alle “graticole” prima di poter accedere al ballottaggio.
 Possibile che nessuno, durante questo laborioso e sofisticato processo anti-truffa e anti-infiltrati si sia accorto che la Cassimatis era “una spia” al soldo di pizzarottiani e altri dissidenti? Sembra davvero difficile. Del resto dov’era il Garante del MoVimento quando succedeva tutto questo? 

Forse era impegnato a sbrogliare le grane di Roma, non si può negare che Grillo ha avuto tutto il tempo per bloccare la candidatura della Cassimatis per tempo, prima che si arrivasse al voto online, eppure non l’ha fatto. C’è chi sostiene che in realtà il voto elettronico questa volta “sia sfuggito di mano” agli uomini della Casaleggio che non si sarebbero accorti di quanto stava accadendo e che il favorito sta perdendo. E se invece fosse la prova che la Casaleggio non trucca i risultati? Certo, ci vorrebbe un ente certificatore del voto elettronico che lo verificasse in maniera indipendente



In mancanza di certezze c’è spazio per retroscena e retroscenismi, c’è chi sostiene che la Cassimatis sia stata in realtà “punita” per aver sottoscritto nel 2015 una lettera (firmata all’epoca da una trentina di attivisti) nella quale si criticava l’atteggiamento della Salvatore rispetto alla promessa – non mantenuta – di ridursi lo stipendio da consigliere regionale

sabato 25 marzo 2017

Passaggio di proprietà di casa: la casta dei notai non serve più

Per la prima volta in Italia, il Tribunale di Pordenone ha accolto il ricorso di due legali che hanno chiesto l'autorizzazione alla trascrizione nei registri immobiliari di un passaggio di proprietà nell'ambito di una pratica di negoziazione assistita tra due coniugi in fase di separazione
 Il provvedimento, giudicato 'epocale', estromette di fatto la figura del notaio, non più indispensabile per questi atti. A redigere il ricorso sono state le avvocatesse Maria Antonia Pili e Graziella Cantiello, entrambe dell'Aiaf.

Il caso, che farà giurisprudenza, è relativo a due ex coniugi di Fontanafredda (Pordenone) che hanno scelto l'istituto della negoziazione assistita per procedere con la separazione. Dopo essere giunti a un accordo, la pratica per la cessione di un immobile dal marito in favore della moglie si era fermata alla Conservatoria dei registri immobiliari dove era ritenuta indispensabile la garanzia o l'autenticazione del notaio.

Le avvocatesse Pili e Cantiello hanno proposto ricorso al Tribunale di Pordenone, presieduto da Gaetano Appierto, che in seduta collegiale ha accolto la richiesta: ora il Conservatore sarà obbligato a trascrivere il passaggio di proprietà nei registri immobiliari senza coinvolgere un notaio.

Morto il banchiere del Bilderberg David Rockefeller

È morto David Rockefeller. Nato a New York, il 12 giugno 1915, era figlio di John Davison Rockefeller Jr.. Aveva 101 anni ed era il patriarca della famiglia. Nell’ultimo numero di Forbes era stato inserito al 581mo posto tra più facoltosi del pianeta e al primo tra i ricchi più anziani grazie a un patrimonio di 3,3 miliardi di dollari. 


Ultimo nipote ancora in vita di John Rockefeller, il fondatore di Standard Oil, David è stato il numero uno di Chase Manhattan Bank, l’istituto che poi ha dato vita a JPMorgan Chase

Solo un italiano su 4 fa sport in modo continuativo

Una famiglia su cinque spende in attività fisica, ma investe appena l’1,48% della sua spesa mensile. Mancano cultura e politica, ma per i giovani molto dipende dai genitori

Sono passati quasi duemila anni da quando Giovenale si augurava che gli Dei gli concedessero «mens sana in corpore sano». E si sentono tutti. Patria di antica saggezza, l’Italia si è allontanata dalla loro pratica. E se il Coni, il Comitato olimpico, festeggiava l’incremento del 2,7% di chi pratica sport (crescita certificata dall’Istat tra il 2013 e il 2015), un dato più di altri mostra quanto lavoro ci sia ancora da fare: solo una famiglia su cinque spende per attività sportive (anno 2014). E questa spesa rappresenta appena l’1,48% di quella che l’intera famiglia affronta mensilmente


Amanti della poltrona  
Siamo pigri, il 40% degli italiani non pratica alcuno sport e nemmeno compie una seppur minima attività fisica come camminare, andare in bicicletta, farsi una nuotata ogni tanto. Percentuale che sale addirittura al 65% includendo anche chi «svolge ogni tanto qualche attività fisica». Nel panorama europeo siamo al quarto posto nella classifica dei poltroni, peggio di noi fanno solo Bulgaria, Malta e Portogallo

Cucinare FRUTTARIANO con la stampante 3D

Quando a cucinare è il computer.Cagliari, a cena dall’ingegnere Danilo Spiga. Unico limite la stampante non può cuocere



Nessuno è stato male, neanche un leggero mal di pancia. Niente allergie o intossicazioni. «Tutto buonissimo, possiamo fare il bis?»: la signora bionda, quella più diffidente, cambia idea dopo il primo boccone. «Se non avessi visto la preparazione con i miei occhi, non avrei creduto che questo crostino fosse stato preparato con una stampante. Ne avevo sentito parlare in televisione, ma immaginavo di mangiare qualcosa al sapore di plastica». E invece il crostino al carbone vegetale, arricchito con una crema tutta intrecciata, è davvero buonissimo. Il cibo digitale non fa a meno del gusto. Ma in tavola aggiunge molta fantasia. Alle ricette si sostituiscono i progetti e al posto del tagliere c’è un marchingegno elettronico che crea sul piatto forme nuove dai sapori tradizionali. Più che coltelli e forchette, nella cucina del futuro sono importanti i cavetti e gli hard-disk


Il menu  
Il menù della cena è ricco. L’ingegnere-chef Danilo Spiga presenta la sua pasta in almeno dieci forme diverse. «Gli ingredienti sono gli stessi di sempre: semola di grano duro e acqua, ma in proporzioni diverse. Dopo che l’abbiamo creata, comunque, questa pasta deve essere cotta: questo è il limite che gli studi stanno ancora tentando di superare. La stampante non può occuparsi della cottura, ma moltissimi alimenti vengono fuori già pronti da mangiare»

Sovrallenamento: fare troppo sport fa fare meno sesso

Troppo sport uguale meno sesso: lo ha scoperto una ricerca americana dell’università della Carolina del Nord, i cui risultati sono stati pubblicati sul sito della rivista Medicine & Science in Sports and Exercise e ripresi poi da Le Monde. Attraverso uno studio, sono arrivati alla conclusione che l’eccessiva pratica sportiva ha un effetto negativo sull’organismo maschile con la conseguente diminuzione della libido



Come riporta Italia Oggi, i ricercatori hanno sottoposto più di mille uomini a un questionario sulle loro abitudini sessuali e sportive ed è emerso che la maggior parte di loro pratica la corsa o va in bicicletta. I risultati parlano chiaro: chi ogni mattina percorre 10 km di corsa o 200 km ogni settimana in bicicletta, ha come effetto una diminuzione del desiderio sessuale; chi, invece, pratica un’attività fisica più leggera o moderata ha livelli decisamente più alti di libido. In conclusione, l’attività fisica ha un impatto sul testosterone e, di conseguenza, sulla fertilità o sulla libido

Il direttore dell’istituto francese di ricerca biomedicale e di epidemiologia dello sport, François Toussaint, spiega come l’organismo sia costretto a scegliere: “Quando realizza sforzi intensi e sostenuti l' organismo e le sue cellule riorientano preferenzialmente le vie di produzione energetica verso l' opzione scelta, l'esercizio in questo caso, e meno verso le altre” 
(credendo si tratti di una questione di vita o di morte*)

Tar: il pasto vegano all'asilo ci deve essere

Un comune non può rifiutare senza motivazione di servire un pasto vegano ad un bambino dell’asilo qualora i genitori lo abbiano richiesto. È questa la decisione presa dal Tar di Bolzano, accogliendo il ricorso di una madre
 La vicenda aveva preso il via a settembre dell’anno scorso, quando la mamma, compilando la domanda di iscrizione del figliolo ad un asilo di Merano, aveva barrato la casella della dieta speciale “menu senza carne e pesce”, allegando poi anche una nota di un pediatra che consigliava di escludere dalla dieta anche uova, latte e derivati perché – così scriveva il medico – “potrebbero avere effetti non favorevoli”, dato che il piccolo seguiva una dieta vegana sin dalla nascita.

Il comune aveva risposto, semplicemente, che questo trattamento alimentare non era previsto e la madre aveva presentato ricorso. Il collegio, presieduto da Terenzio Del Gaudio, ha stabilito la carenza di motivazione da parte del comune, osservando inoltre che le disposizioni ministeriali prevedono che “vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali”

“Ho rotto un femore a un’anziana per allenarmi”: arrestato ortopedico di Milano

Non solo si sarebbe fatto remunerare dalle due società fornitrici di protesi con «contratti di consulenza occulti e altre utilità» per sé e per i suoi familiari. Il medico ortopedico dell’Ospedale Pini di Milano, Norberto Confalonieri, finito agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e turbativa, e indagato anche per lesioni, potrebbe avere avuto delle responsabilità in alcuni interventi conclusosi «con danni fisici per i pazienti». Un quadro inquietante quello ricostruito dai pm milanesi Letizia Mannella ed Eugenio Fusco, nelle indagini che riguardano il medico, altre cinque persone e le due società Johnson & Johnson e B. Braun




Secondo quanto ricostruito dalla Procura, Confalonieri, esperienza decennale nel campo degli interventi chirurgici in ortopedia e traumatologia e autore di oltre 9000 interventi, era «al centro di una ramificata e consolidata rete di relazioni corruttive». E avrebbe, «in una situazione di conflitto d’interessi e in violazione dei propri doveri di ufficio, in un arco temporale tra il 2012 e il 2015, ha costantemente asservito la sua funzione agli interessi delle società fornitrici Johnson & Johnson e B. Braun».  

In una intercettazione contenuta nel provvedimento di arresto, Confalonieri racconta di aver «provocato la rottura di un femore ad un’anziana paziente 78enne, operata» in un ospedale pubblico, «per ’allenarsi’ con la tecnica d’accesso anteriore ’bikini’» in vista di un «intervento privato». «Eh l’ho rotto (...) gli ho fatto la via d’accesso bikini (...) per allenarmi (...) - diceva intercettato- oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!». E non sarebbe l’unico caso

Bilderberg conference 2017: 1-4 June, Chantilly, Virginia?

Bilderberg conference 2017 - 1-4 June, Chantilly, Virginia?
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domenica 19 marzo 2017

Cristiano Panzera: dopo 12 anni di attivismo lascio Grillo per colpa dei Capipanza locali

Cristiano Panzera - 17 marzo alle ore 13:06 ·
Oggi è il mio ultimo giorno di attivismo dopo 12 anni.
Ormai questo non è più il Movimento 5 stelle, bensì un partito dove per entrare devi farti avanti a raccomandazioni.
E se per caso il tuo futuro è legato ad una votazione on-line, occhio che il risultato e le regole possono essere cambiate a piacimento a seconda di chi frequenti.
A proposito vorrei raccontare questa cosa:
Ho delle discussione private con lo stesso Luca Pirondini del Gennaio 2016, dove lui stesso ammette che l'idea della sua candidatura viene dalla portavoce in Regione Alice Salvatore, lo stesso sempre in questa discussione mi invita a presenziare in delle riunioni con attivisti, a suo dire, organizzate dalla medesima persona, per proporre la sua candidatura a Sindaco di Genova.
Naturalmente rifiutai 2 volte l'invito essendo una violazione GRAVE del regolamento del M5S.
Fino ad Ottobre 2016 chiesi a Luca di staccarsi dalla figura di Alice e di fare il suo percorso con solo degli attivisti, Luca mi voleva in squadra e ci sarei anche stato se si fosse liberato di questi retroscena. Ma niente.
Luca ha preferito (ora a ragione) continuare la strada accanto all'eletta, io presi la mia.
L'unica vera paura di Luca Pirondini era quella di avere in lista persone che dopo gli avrebbero portato problemi, ne parlammo mille e mille volte, ma direi che con il Metodo Genova, le paure di Luca sono scomparse potendo scegliere la sua lista.
Ma il caso vuole che nonostante i selfie nonostante gli incontri, nonostante un metodo particolare, gli iscritti in rete hanno scelto altro.
Le reazioni si son viste.
Oggi arriva la sveglia anche per ME, da sogno passo alla dura realtà.
Chiarisco subito che Marika Cassimatis, non sa chi siano le persone nella sua lista, quindi non sa di cosa i componenti di questa lista siano accusati;
se un componente di questa lista non va bene, lo si comunica e se ne sceglie un altro, come scritto nel Metodo Genova.
Non possiamo rispondere alle accuse, perché NON le conosciamo, ma anche noi abbiamo mandato delle segnalazioni ai Garanti, ma non sono state prese in considerazione.
Anzi ci è stato risposto:
"nonostante tutto si farà una votazione online e saranno gli iscritti a decidere, comunque verificherò".
Mitico.
C'è poco da ridere, le persone sono così disperate che voteranno comunque e sempre il M5S, ma per me è un duro colpo e lascio, se una forza politica che si basa su "quorum 0" ribalta una votazione, perde di credibilità e andrà a morire, magari non subito, ma lo farà.
Ahimè se ci fosse stato Gianroberto Casaleggio ciò non sarebbe successo, ascoltate cosa ci diceva:





Ingiustizia x i «genitori nonni»: la corte d'appello non gli ridà la figlia nonostante la cassazione favorevole

Nel Monferrato la battaglia legale era iniziata nel 2010, pochi giorni dopo la nascita. Lui ha 75 anni, lei 63. La coppia non ha contatti con la figlia da 4 anni: non ci arrendiamo

di Giusi Fasano, inviata a Mirabello Monferrato

MIRABELLO MONFERRATO (Alessandria) - L’ultimo capitolo di questa storia è di lunedì. La Corte d’Appello di Torino ha deciso che Luigi Deambrosis, 75 anni, e sua moglie Gabriella Carsano, 63, non riavranno la loro bambina a casa, a Mirabello Monferrato (nell’Alessandrino). Per i genitori-nonni, come tutti li conoscono, è un’altra drammatica sconfitta dopo quasi sette anni passati nelle aule di giustizia a difendersi dall’accusa di abbandono, a ripetere che non sono troppo anziani per crescere la bimba e a battersi per essere ritenuti degni di quella parola, genitori

La storia
Proviamo a riassumere. Luigi e Gabriella cominciano a cercare un figlio nel Novanta. Ma quel figlio non arriva, nonostante trattamenti medici vari. Allora provano la via dell’adozione nazionale (bocciata), poi quella internazionale (stesso risultato). Fra i motivi dei rigetti c’è anche la questione dell’età: sono un po’ troppo in là con gli anni. Ma loro non si arrendono e nel 2009 vanno all’estero per la fecondazione eterologa (che in Italia non era possibile). A maggio del 2010 la loro bambina nasce a Torino e i neogenitori tornano a casa raggianti

 Ma dopo pochi giorni la piccola viene portata via e affidata a una casa-famiglia perché i vicini denunciano: «Il padre l’ha lasciata sola in macchina a piangere per 40-45 minuti». «Non è vero», ribatte lui, «l’ho lasciata al massimo per 7-8 minuti, era al sicuro e sempre sotto il mio controllo. Stavo scaldando il latte e poi saremmo andati dalla mamma». Niente da fare. Passa la versione dei vicini e a settembre del 2011 il Tribunale dei minori decide l’adottabilità

La sentenza
«Pur di avere un figlio — scrissero i giudici nelle motivazioni — hanno applicato in modo distorto le enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica rivelandosi poco attenti alla condizione del nascituro». Ci andarono giù duri, con quella sentenza: Luigi e Gabriella — aggiunsero — non si sono mai posti «domande sul fatto che la bambina si ritroverà orfana in giovane età e, prima ancora, sarà costretta a curare i genitori anziani che potrebbero presentare patologie più o meno invalidanti proprio nel momento in cui, giovane adulta, avrà bisogno del sostegno dei suoi genitori»

Adottabilità
Nonostante quelle frasi gli stessi giudici smentirono di aver deciso l’adottabilità per motivi anagrafici ma di fatto fu da quella sentenza in poi che Luigi e Gabriella diventarono per tutti i genitori-nonni, quelli troppo vecchi per prendersi cura della loro bambina

 Dopo il giudizio di primo grado l’appello confermò (nel 2012) e la Cassazione fece lo stesso (nel 2013)

 Nel frattempo la piccola è cresciuta in un’altra famiglia e i rari incontri protetti fra lei e i genitori biologici sono diventati nulli: negli ultimi quattro anni non si sono più visti

Assoluzione per abbandono di minori

L’anno scorso, però, è rinata la speranza. Il legale di casa Deambrosis ha portato in Cassazione un ricorso «per revocazione», rimedio estremo che si presenta contro le sentenze civili passate in giudicato quando ci sono nuove circostanze che, se conosciute prima, avrebbero determinato una decisione diversa

 La «nuova circostanza» in questione era l’assoluzione definitiva di Luigi dal reato di abbandono di minori per il quale era stato aperto un processo dopo la denuncia dei vicini. E così in questo caso la Suprema Corte ha rivisto la decisione dei suoi stessi colleghi tenendo conto di quell’assoluzione e del fatto che non esistono «limiti» anagrafici «per chi intende generare un figlio»

La mafia in Germania: la storia di Petra Reski

Meno male che la mafia non esiste in Germania. Solo imprenditori italiani di successo.
Dopo l’uscita del mio libro “Santa Mafia” ho passato tre anni con processi – querelata da vari imprenditori italiani di successo, in particolare quelli di Duisburg e Erfurt. Le pagine di “Santa Mafia” sono state annerite su richiesta dei tribunali tedeschi. Nell’ultima udienza non sono più comparsa personalmente perché l’ho considerato troppo umiliante essere ripetutamente minacciata in una aula del tribunale senza che nessuno intervenisse

Tuttavia, dal punto di vista della ricerca antropologica, l’esperienza mi è stata molto utile: Se comunque non posso fare nomi, perché vengo querelata subito, perché dunque dovrei quindi farmi ostacolare dai vincoli di un libro non-fiction? 
Allora ho deciso di scrivere sulla mafia solo in forma di romanzo
In questo momento ho appena completato il terzo manoscritto per un nuovo romanzo sulla mafia. I protagonisti sono, come negli altri due romanzi: Serena Vitale, una donna magistrato anti-mafia con radici tedesche e il (per lo più) coraggioso giornalista investigativo tedesco Wolfgang W. Wieneke

E gli imprenditori italiani di successo fanno tutto per fornirmi ulteriori ispirazioni:

Follia Unione Europea: via libera al glifosato grazie alle lobby

Oggi abbiamo appreso dalle istituzioni europee e dalle sue inutili, innumerevoli e costosissime agenzie che lo IARC - l'agenzia che da oltre 50 anni analizza, conduce e coordina la ricerca sulle cause del cancro e sui meccanismi della carcinogenesi - è inutile. Anzi, peggio: che le sue ricerche sono trascurabili se non addirittura false. Come per il glifosato, che oggi è stato classificato come "non cancerogeno" dall'ECHA, l'agenzia europea per le sostanze chimiche.



Questa sentenza era attesa dal legislatore europeo, ovvero la Commissione, dopo che la telenovela sul pesticida più celebre del mondo era arrivata al culmine con pareri discordanti all'interno del Parlamento europeo e dei comitati tecnici. La storia ve l'abbiamo già ampiamente raccontata.

Ebbene, al parere dell'altra agenzia europea EFSA (che giudicò il pesticida come "non cancerogeno" avendo utilizzato solo i dati delle aziende produttrici) si aggiunge la tegola finale, il lasciapassare che tutti attendevano per fare un favore alla Monsanto e permettere a Juncker, appunto, di (ri)autorizzare il glifosato per altri 15 anni.

Naturalmente ad essere presi per il naso non ci sono soltanto gli scienziati dello IARC e quelli di centinaia di esperti che decisero d'indirizzare una lettera alla Commissione per contestare il parere dell'agenzia. Ci sono anche e soprattutto i cittadini, che in appena due mesi - quasi in mezzo milione - hanno firmato una petizione per bandire l'utilizzo di questa sostanza dal commercio. E quindi dai loro piatti, bevande e tutto il settore agricolo (essendo il glifosato della Monsanto il pesticida più utilizzato al mondo)

50 milioni di account Twitter sono computer

Una nuova ricerca cerca di fare il punto dei bot sulla piattaforma di microblogging. E analizzando le caratteristiche dei tweet scopre che oltre il 15 per cento sono scritti da software

Like e retweet dei post di Twitter sono sempre più il prodotto dell’attività automatica di un bot. Cresce, infatti, in modo considerevole, il numero di questi programmi capaci di inviare messaggi e comunicare via social network come se fossero esseri umani

Secondo la valutazione contenuta in un nuovo studio di University of Southern California e Indiana University fino al 15 per cento degli account attivi del micro-blogging, pari a circa 50 milioni in termini assoluti, sarebbero identificabili come bot. Il doppio rispetto alla percentuale precedentemente calcolata dalla stessa Twitter nel 2014

Tribunale: illegale possedere lettere indirizzate alla pubblica amministrazione

Il tribunale di Torino: la corrispondenza tra enti pubblici e privati dal 1840 va archiviata o distrutta. Avere quei francobolli presuppone un atto illecito

Case d’asta, rivenditori, collezionisti di francobolli e di corrispondenza in generale, lungi dall’essere considerati inoffensivi amatori di antiche carte, sono tutti potenziali briganti. Così almeno secondo una recentissima sentenza del tribunale di Torino, depositata in cancelleria il 22 febbraio a cura del giudice Roberto Arata, che ha condannato un commerciante di francobolli di Rivoli.  

La sentenza ha fissato un principio apparentemente astruso, ma rivoluzionario per chiunque maneggi pezzi di corrispondenza tra un privato e un ente pubblico, dal 1840 a oggi: «La procedura di scarto non legittima la libera commercializzazione dei beni “scartati”, ma al contrario i documenti “scartati” all’esito della procedura devono essere distrutti».  

La rivoluzione  
Il principio è davvero rivoluzionario perché il tribunale stabilisce un assioma che può mettere in ginocchio l’intero commercio filatelico, circa 120 milioni di euro all’anno di fatturato, e soprattutto gettare nello sconforto migliaia di appassionati: secondo il tribunale, tutti i documenti che nel corso del tempo siano stati indirizzati a un ente pubblico sono bene demaniale storico e appartengono allo Stato, perciò il loro posto è negli archivi pubblici; se sono stati “scartati” per le ordinarie procedure di spoglio, vanno distrutti. Ergo, se sono nelle mani di un privato non può che essere per via di un atto illecito. Chi ne faccia commercio, è un ricettatore. Chi li acquisti, commette quantomeno «acquisto incauto»

Due evasioni in due giorni: “Carceri sovraffollate, sicurezza a rischio”

Ieri un detenuto è scappato dalla casa circondariale di Alessandria, nella notte a Frosinone è fuggito un boss della camorra

Seconda evasione in due giorni da carceri italiani, ieri ad Alessandria e questa notte a Frosinone. E i sindacati della polizia penitenziaria denunciano: «La causa è la carenza di organico che denunciamo da mesi».

 Ad evadere in Piemonte è stato un detenuto albanese di 35 anni, M.B. che sarebbe uscito di carcere nel maggio 2024, nel Lazio ad essere scappato è un boss della camorra, alleato del clan casertano dei Belforte, Alessandro Menditti, 44 anni, arrestato cinque anni fa dalla Squadra Mobile di Caserta per reati associativi. Molto attivo nella zona di Marcianise era stato arrestato in seguito alle indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli, che nei mesi precedenti avevano portato altre 11 misure restrittive nei confronti dei vertici dello stesso clan. Emerse l’ascesa dei «Menditti», favorito dal progressivo indebolimento del clan Belforte, detti «I Mazzacane» di Marcianise, a seguito dell’arresto dei suoi capi storici e dalla scelta di collaborare con la giustizia di alcuni esponenti di spicco dell’organizzazione. Menditti fu arrestato con altre tre persone: tutti erano accusati di estorsioni a imprenditori edili e del settore del noleggio videogiochi.

Il detenuto è riuscito a scappare calandosi con un lenzuolo da una finestra, con lui c’era un altro detenuto albanese, anch’egli in regime di massima sicurezza, che è però caduto dal muro di cinta del carcere e adesso è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Le ricerche del boss sono n corso in tutta Italia

Tracce di società Gilaniche in in India

Nell’India dove la donna è padrona. La tribù Khasi vieta il cognome del padre e l’ultimogenita è custode del lignaggio

di CARLO PIZZATI

SHILLONG (INDIA)
Esiste uno stato chiamato la 'Dimora delle nuvole' dove le madri sono le uniche padrone, di notte gli uomini si trasformano in tigri, e se un padre s’azzarda a dare il proprio cognome al figlio può esser cacciato dalla tribù, e in teoria finire in prigione per un anno

Non pensate, di fronte alla parola «tribù», a un cerchio di gente seminuda attorno a un fuoco pronta ad avvelenarvi con le cerbottane. Qui a 1500 metri sul livello del mare, tra le montagne brumose dello Stato indiano di Meghalaya, a due passi dal Bangladesh, quando si dice «tribù dei Khasi» s’intende una serie di clan, ovvero famiglie estese che hanno una genealogia di 2000 anni fa che risale alla «Nonna alle Radici» o «iawbei tynrai». Qui infatti resiste ancora uno dei 30 sistemi matrilineari del mondo

I Khasi si vestono, scherzano, ridono, bevono e lavorano proprio come noi, tranne forse cantare un po’ meglio perché i cori di Shillong, capitale dello Stato di Meghalaya (che significa appunto «dimora delle nuvole»), una delle Sette Sorelle nel Nordest, sono famosi in tutta l’India. 

I coloni della East India Company la soprannominarono «Scozia d’Oriente», ma sarebbe più preciso «il Galles dell’India», perché nel 1840 fu un falegname calvinista gallese, Thomas Jones, a portare l’alfabeto, la sega, tecniche edilizie e le prime trascrizioni di una cultura orale legata alla sciamanesimo e alla magia attraverso i mantra guaritori. Non è una coincidenza che l’inno nazionale dei Khasi sia la stessa melodia di quello del Galles, ma con parole nella lingua autoctona

Struttura matrilineare  

giovedì 16 marzo 2017

Milano candidata per le olimpiadi 2028?

Milano si candida come sede della riunione Cio del 2019. Ma è forte la tentazione di correre per le Olimpiadi 2028

Il Governatore Roberto Maroni sogna: «Grande opportunità per lo sport». Il sindaco Giuseppe Sala segue: «Si sa che mi piacciono i grandi eventi». Frena il presidente Coni Giovanni Malagò: «Aspettiamo un attimo. Fino a settembre impossibile candidarsi»

La tentazione è forte. All’inizio il Governatore lombardo Roberto Maroni, nel giorno del suo cinquantacinquesimo compleanno con spumantino è addirittura entusiasta: «Candidiamo Milano e la Lombardia alle Olimpiadi del 2028». Il sindaco Giuseppe Sala è appena più misurato: «Mi hanno detto di non parlare di Olimpiadi ma si sa che ho una passione per i grandi eventi». Nella sede milanese del Coni si annuncia la candidatura della città a tenere nel 2019 la 132° riunione del Comitato Olimpico. Fino a settembre non si possono avanzare altre candidature olimpiche. Ma si capisce che dopo il no di Roma alla kermesse sportiva del 2024 la fantasia corre veloce. Giovanni Malagò il presidente del Coni gioca in casa ma un po’ tira il freno: «Roma ha perso un’occasione più unica che rara. Fa molto piacere che ci sia questo tifo affettuoso per Milano. Ma io ho il dovere di dire di aspettare un attimo. Poi ci sono comunque delle componenti che riguardano il governo centrale. Chi ha orecchie per intendere intenda»


Dopo il no di Roma sono arrivate altre candidature. Da Palermo a Venezia, da Bari alla Calabria. Il regolamento del Cio è severo. Fino a settembre non se ne parla. Ma si guarda con interesse alla geografia delle prossime Olimpiadi. Il sindaco Giuseppe Sala che spinge sulla dimensione internazionale della città e guarda con interesse anche ai 10 mila posti letto garantiti negli hotel per la riunione del Cio tra due anni, fa il realista: «Se Parigi vince la candidatura per il 2024 ad ospitare le Olimpiadi non credo sia realistico immaginare per Milano una candidatura per il 2032. Ma se vince Los Angeles ci penseremo e ci penseremo anche in fretta a candidarci per il 2028»

La famosa DEMOCRAZIA DIRETTA dello STATUTO del COMUNE di VIGNOLA - MODENA - PD contrario M5S a favore

NUOVO STATUTO DD DEL COMUNE DI VIGNOLA



Il 21 giugno 2016 il Comune di Vignola (MO) ha approvato il nuovo Statuto Comunale, fortemente voluto dall’amministrazione della lista civica del sindaco Mauro Smeraldi, grazie all’impegno dell’assessore alla democrazia Monica Maisani e dei loro collaboratori, introducendo strumenti di partecipazione e di democrazia diretta fortemente innovativi 

Ecco la lista degli strumenti inseriti e a seguire l’intero Statuto Comunale:

- Petizione elettronica su uno spazio web del comune. Risposta obbligata del sindaco entro 60 giorni;

- La parola al cittadino: serata partecipativa in cui tutti i cittadini possono proporre, discutere, votare – le 3 proposte più votate vanno in consiglio comunale nella prima seduta utile;

- La giornata della democrazia: un’intera giornata dedicata alla partecipazione di cittadini autoconvocati e scelti ad estrazione nelle liste elettorali su temi cittadini il cui esito è poi portato nelle commissioni del consiglio comunale direttamente dai cittadini;

- Scelta partecipata: un nuovo percorso partecipato che permette, se i cittadini ne hanno il desiderio e le energie di attivare il bilancio partecipato, ma non solo. Il percorso può riguardare qualsiasi argomento di competenza comunale e la sua ampiezza è decisa dai cittadini stessi. Se l’amministrazione non approva quanto proposto dai cittadini con questo percorso, essi possono, raccogliendo metà firme di quelle necessarie per i referendum, attivare una votazione popolare vincolante sulla proposta da loro formulata;

- Consiglio comunale aperto con proposte dei cittadini votate dai consiglieri: dove i cittadini possono partecipare e dove anche le loro proposte possono essere messe al voto dei consiglieri;

- Iniziativa popolare a voto consiliare con discussione entro 3 mesi;

- Iniziativa popolare a voto popolare: questo è il modello della iniziativa svizzera. La proposta dei cittadini, dopo la raccolta di firme va in consiglio comunale. Questo lo discute in tempi precisi e se non lo accetta, si va al voto popolare avente immediato effetto esecutivo. Senza quorum;

- Possibilità di controproposta consiliare: quando i cittadini creano un quesito, se non viene accettato dagli amministratori, questi possono formulare una controproposta. I cittadini alla fine sono chiamati a votare la proposta originale dei cittadini, la controproposta o il mantenimento dello status quo;

- Quorum zero su tutti gli strumenti referendari e tutti hanno esito vincolante;

- Gli amministratori non possono disattendere i risultati del referendum per tutta la durata del loro mandato elettorale;

- Referendum confermativo senza quorum vincolante: questo è lo strumento più utilizzato dai cittadini in Svizzera. Quando un atto amministrativo è votato dagli amministratori, prima che entri in vigore i cittadini di Vignola possono raccogliere 1000 firme e chiedere il voto di tutti i cittadini. Esso entra in vigore solo se la maggioranza vota SÌ;

- Referendum abrogativo senza quorum


Qui il nuovo Statuto Comunale del Comune di Vignola approvato il 21-06-2016

www.comune.vignola.mo.it

qui trovi lo statuto in allegato

E dal regolamento attuativo usciranno altri interessanti sviluppi nella raccolta firme innovativa rispetto a quella attuale, nella modalità di voto (elettronico, postale) e in altri aspetti ancora


L’amministrazione comunale di Vignola con il nuovo statuto scrive una pagina storica per la democrazia italiana.

Il 21 giugno a Vignola (Modena) – comune di 25.250 abitanti amministrato dalle tre Liste civiche Vignola Cambia, Vignola per Tutti e Città di Vignola – il consiglio comunale ha approvato il nuovo statuto che dà ai cittadini avanzatissimi strumenti di democrazia diretta per esercitare a livello comunale la “sovranità”


In questo modo il comune di Vignola diventa la punta più avanzata nel settore della democrazia diretta in Italia e probabilmente in Europa


Il nuovo Statuto – ricorda Monica Maisani – Assessora alla democrazia e alla partecipazione – prevede numerosi istituti, alcuni assai innovativi come “La parola al cittadino”, “La giornata della Democrazia” e “la Scelta Partecipata”, altri già presenti in alcuni Statuti comunali, ma non tutti assieme, come le diverse tipologie di Referendum (confermativo, consultivo e abrogativo), l’iniziativa popolare a voto popolare e l’iniziativa popolare a voto consiliare. Sono presenti anche le istanze e le petizioni, per queste ultime abbiamo previsto la petizione elettronica e l’opportunità di presentarle anche da parte dei non residenti che studino o lavorino in città e dei sedicenni

Per dare un’idea, nel vecchio Statuto le norme che si riferivano agli istituti di partecipazione erano 4, nel nuovo Statuto sono 18”

Tutti questi istituti sono a quorum zero: una regola che obbliga a discutere sul merito delle proposte sia i favorevoli che i contrari; chi non partecipa delega a chi partecipa la decisione

Questi strumenti – dice il sindaco di Vignola Mauro Smeraldi – sono i canali attraverso i quali i cittadini potranno esercitare la loro partecipazione, non sono un risultato quanto piuttosto un mezzo. Sono nati attraverso un percorso partecipato che ha coinvolto direttamente i cittadini nella sua stesura. Questo dimostra che già il senso civico è in fase di crescita e sviluppo nella comunità. E’ un fatto che dove si sono messi in atto strumenti di democrazia diretta avanzati le cose funzionano: le amministrazioni diventano più attente già prima di avviare un percorso decisionale e i cittadini si sentono parte delle scelte, tendendo quindi a collaborare (certo talvolta anche con modifiche sostanziali e cambi di direzione) anziché necessariamente a contrapporsi in uno sterile confronto che finisce solo per ledere maggiormente i rapporti. Inoltre gli strumenti di democrazia diretta richiedono organizzazione e responsabilità per essere portati avanti. Il pericolo di blocco della macchina comunale non esiste.

Quando infatti si raggiungono i numeri che fanno scattare questi strumenti vuole dire che ci troviamo davanti all’espressione di una porzione importante della popolazione, che sarebbe sotto ogni profilo sbagliato non tenere in considerazione

Recentemente anche uno studio di Gallup ha fatto emergere come i cittadini che hanno a disposizione strumenti partecipativi diretti sono anche cittadini più felici.”

L’aspetto tragicomico di questa bella operazione è che il PD locale – all’opposizione – ha votato contro adducendo il pretesto che gli istituti inseriti nello statuto potrebbero avere un impatto negativo sull’amministrazione, rallentandone e bloccandone, in alcuni casi, l’attività

Per contattare l’amministrazione comunale rivolgersi a
segreteriasindaco@comune.vignola.mo.it
partecipazione@comune.vignola.mo.it

mercoledì 15 marzo 2017

Superbo 'What the health': 16/3 gratis on line il sequel di Cowspiracy x 4 giorni

Il 16 marzo potremo vedere gratuitamente online il nuovo documentario degli autori di “Cowspiracy”, che questa volta indagano sulla connessione tra consumo di carne e salute




di LAURA DI CINTIO




“What the health” è il nuovo documentario di Kip Andersen e Keegan Kuhn, registi di Cowspiracy, film che racconta le vere conseguenze della produzione di carne sull’ambiente. Questa volta, il focus è sull’impatto che il consumo di carne ha sulla nostra salute e il 16 marzo, per 4 giorni, il nuovo documentario sarà online gratuitamente



 In più, per quattro giorni, il 50% di tutte le vendite del dvd sarà devoluto alle persone bisognose perché possano nutrirsi con cibo sano, grazie al contributo dell’associazione americana Food Not Bombs


Un documentario “scomodo”

Abbiamo già avuto modo di parlare di “What the health” e, come ricorderete, la sua realizzazione è stata possibile anche grazie a un massiccio lavoro di crowdfunding che in meno di 13 ore ha permesso di raccogliere più di 42mila dollari. Un documentario “scomodo” che non solo indaga sulla connessione tra industria alimentare e salute, ma che spiega anche come l’industria alimentare “sia collegata all’industria farmaceutica, l’industria medica, le organizzazioni sanitarie e anche al governo“, come affermano gli autori

Pellicce: l’86% degli italiani non le vuole più

Basta. Questa è l’unica parola da ripete con forza rispetto al tema degli allevamenti di animali da pelliccia. Una nuova petizione chiede al Governo di intervenire con una legislazione coerente e moderna

di FEDERICA GIORDANI

Nessuno vuole vedere visoni morire nelle camere a gas, né tantomeno volpi che vengono scuoiate o conigli spellati vivi, eppure l’industria della moda continua a lavorare per produrre pellicce, portachiavi in pelo, colli di cappotti, manicotti: l’86% degli italiani, secondo l’associazione animalista Essere Animali, quegli allevamenti da cui arrivano gli animali, proprio non li vorrebbe

Ci sono tre proposte di legge ferme ad attendere in Parlamento: una nuova petizione, sostenuta anche dalla voce di Rosita Celentano, chiede che la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e la Commissione Sanità del Senato discutano in tempi brevi le Proposte di Legge per vietare in Italia l’allevamento di animali per la produzione di pellicce

Cosa ancora possa spingere le persone ad acquistare pellicce, rimane un mistero. Che cosa gli impedisca di capire che dietro alla produzione di questi indumenti c’è una tortura legalizzata, un orrore che non ha nessuna motivazione, se non quella del profitto su un lusso che ha solo odore di sangue, è invece questione di informazione e consapevolezza

M5S Genova: Marika Cassimatis candidata sindaca, battuto Pirondini

Genova - Marika Cassimatis è la candidata sindaca dei 5 Stelle Genova: con 362 voti ha superato al ballottaggio interno Luca Pirondini che ne ha presi 338.

Sono stati 700 gli iscritti che hanno preso parte alla votazione online.

Le elezioni per il nuovo sindaco di Genova dovrebbero tenersi domenica 11 giugno per il primo turno e il 25 giugno per l’eventuale ballottaggio

Attivista del Movimento 5 Stelle dal novembre del 2012, la 53enne Cassimatis è insegnante ed è laureata in Geografia. Svolge anche attività sindacale nel mondo della scuola attraverso l’organizzazione “Gilda”

Il suo è un successo che ha sorpreso qualcuno all’interno del movimento e che probabilmente non piacerà del tutto alla consigliera regionale Alice Salvatore, certamente più orientata verso il violinista Pirondini, con la quale Cassimatis era scesa in polemica un paio d’anni fa per i rendiconti delle spese sostenute nella campagna elettorale per le regionali. Salvatore, eletta con larghissimo vantaggio su Cassimatis (prima degli esclusi) e altri candidati dei 5 Stelle, era stata accusata dagli sconfitti di aver pagato 3mila euro per comparire su Primocanale e in altri programmi radio e tv.

Paradossalmente, Cassimatis aveva rapporti migliori con i recenti fuorusciti dal movimento genovese, capitanati da Paolo Putti con i quali aveva lungamente collaborato nel Meet-up genovese. Ed era risultata un po’ sorprendente la sua freddezza nei loro confronti qualche settimana fa, quando decisero di lasciare i 5 Stelle: «Il recente allontanamento dei cinque consiglieri liguri, anche se avviene in un momento delicato per il Movimento stesso, non mi crea ansietà - scrisse Cassimatis - Mi dispiace piuttosto che non ci siano state automatiche dimissioni, liberando il seggio per i non eletti disponibili sul territorio (per i consiglieri comunali il gesto avrebbe avuto un valore prettamente simbolico, essendo a scadenza di mandato). Perchè, come si sa , quando hanno accettato la candidatura a portavoce, si erano moralmente impegnati alle dimissioni in caso di cambiamento dell’orientamento politico».

Eppure, proprio la sua vicinanza all’anima originaria dei 5 Stelle, potrebbe essere il segreto del successo di Cassimatis nelle elezioni interne e della sconfitta di Pirondini, che era più “organico” alla linea di Alice Salvatore, sconfitta a sua volta da questo voto

 E’ infatti assai probabile che molti degli iscritti ai 5 Stelle siano rimasti nel movimento anche dopo l’abbandono di Putti e degli altri dissidenti e che dunque nel voto di oggi si siano coalizzati con Cassimatis, con la quale hanno condiviso per anni le sorti del movimento a Genova. Il tutto favorito dal numero dei votanti, 700 in tutto, con uno scarto finale di soli 24 voti, in cui gli spostamenti anche di piccoli gruppetti possono essere stati decisivi


Il curriculum di Marika Cassimatis, dalla sua pagina su Facebook:

Il mio curriculum vitae .
Laurea in Scienze Politiche conseguita il 14/02/1986 voto 110/110 e lode;
Laurea in Geografia conseguita il 25/01/1993 voto 110/110 e lode;
Dottorato di ricerca in Scienze geografiche, cartografiche ed ambientali conseguito a Giugno 1995;
borse post- dottorato presso Università di Genova dal 3/05/1996 al 2/11/1999 ( tre annualità);
borsa di studio del CNR usufruita presso l'Istituto Cermosem dell'Università di Grenoble, Francia, nel semestre giugno-novembre 1997. Livello qualificazione internazionale ISCED6
Lingue conosciute: Inglese (B2) Francese (B2) Greco moderno (B2)
Abilitazione all'insegnamento della Geografia economica (classe di concorso 039A) e docente in ruolo dal settembre 2001 per Geografia, presso l'Istituto Tecnico Commerciale Statale C.Rosselli, Genova, Sestri-Ponente.
Coordinatrice del dipartimento Indirizzo Turismo presso lo stesso Istituto.
All'attivo numerose pubblicazioni scientifiche di argomento geografico su riviste di Geografia, nazionali ed estere. Docente di corsi per la formazione dei docenti in didattica cooperativa e peer education.
Docente referente per Progetto transfrontaliero franco-italiano Europeo EUROP, 2012-2013; docente referente per il progetto PERSONA contro la dispersione scolastica del Programma Operativo obiettivo “Competitività regionale e occupazione” Fondo Sociale Europeo 2007/2013.Docente referente per progetto Iniziative didattiche di prevenzione e di contrasto della dispersione scolastica a.s 2014-2015, a.s 2015_2016; as 2016-2017.
Dirigente sindacale provinciale per il sindacato di base Gilda degli insegnanti e attivamente coinvolta nel comitato referendario Referendum Sociali, contro la riforma della scuola L.107/2015, e nel comitato La scuola dice NO, contro la riforma costituzionale.
Attivista del Movimento 5 Stelle dal Novembre 2012, data di iscrizione al Meetup Genova Amici di Beppe Grillo Gruppo storico: Gruppo di Lavoro Cultura con progetti sulla promozione e il coinvolgimento della cittadinanza alla fruizione del patrimonio storico culturale della città, partecipazione alle attività del Gruppo Territoriale Medio Levante, del GT Levante e GT Centro Ovest. Partecipazione attiva al gruppo di lavoro nazionale Stati Generali della Scuola

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2017/03/14/ASJPdlbG-cassimatis_candidata_pirondini.shtml

>>> Hanno partecipato alla votazione 700 iscritti certificati. Cassimatis Marika ha ricevuto 362 voti, Pirondini Luca 338. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato <<<

Oggi 14 marzo, si vota per decidere il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle per Genova.

Come stabilito dal Metodo Genova, accedono alla votazione online su Rousseau solo i candidati che hanno ottenuto 27 o più preferenze da parte dei candidati consiglieri comunali e candidati presidente di Municipio